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Il nuovo che si fa strada

Il nuovo che si fa strada

La Milano moderna

Bellissima, moderna, internazionale: è l’emblema della “nuova” Milano, di una città che finalmente è al passo con le altri capitali europee, di una città che guarda al futuro senza dimenticare il passato.

Milano è una bella città, chi lo può smentire ? Ma questa piazza Gae Aulenti rappresenta veramente un salto nel futuro. Non è soltanto un risultato ottenuto dal punto di vista architettonico, dalle altezze raggiunte, dal vetro ed acciaio profuso nelle facciate, dalle superfici d’acqua e dai giochi delle fontane, ma è sorprendente osservare come l’umanità che si aggira in quella piazza subisce una trasformazione radicale rispetto all’attimo prima di entrarci. Difficile da spiegare come l’animo di chi entra li si trasformi con immediatezza: è una sensazione da provare per capire ciò che si intende per “salto nel futuro “. La grandiosità, la potenza di quanto l’uomo ha saputo creare e raggiungere la si sente dentro, allarga l’anima, fa provare l’orgoglio di esserne parte, è sufficente passeggiare nella piazza per vivere queste sensazioni. La piazza del nuovo millennio, un’oasi inaspettata in una Milano quasi irriconoscibile.

piazza - gae - aulenti

Piazza Gae Aulenti

Mentre si raggiunge il vivace quartiere Isola, si possono ammirare le due prestigiose torri firmate da Stefano Boeri e chiamate il Bosco Verticale: un progetto innovativo che propone un nuovo modo di abitare “urbano”, nel cuore della città e circondati dal verde. A fianco alle residenze dell’architetto milanese si incontra il nuovo quartier generale di Google Italia, nell’edificio progettato da William McDonough + Partners, già sede del brand di gioielli Pandora.

Bosco-verticale

Bosco verticale

Nel giro di qualche mese, altri nuovi edifici firmati da famosi architetti internazionali cambieranno il paesaggio urbano, insomma il nuovo che si fa strada. Alcuni sono alle prese finali, con i lavori quasi alla fine, per altri ci vorrà ancora del tempo. Dalla sede Coima di Mario Cucinella alla torre di Koolhaas per la Fondazione Prada, passando per il grattacielo Unipol Sai (sempre di Cucinella), per le residenze di piazza Carlo Erba disegnate da Peter Eisenman e per il campus Bocconi nell’ex Centrale del Latte, dello studio giapponese Sanaa, sono solo alcune delle nuove architetture moderne in fase di realizzazione che cambieranno il volto di Milano. Anche il nuovo quartiere City Life ha rivalutato molto la zona della ex Fiera, migliorandola nettamente. Entrano nel vivo i lavori per la costruzione del grattacielo firmato da Daniel Libeskind, con i suoi 28 piani, distribuiti in 172 metri di altezza, l’edificio sarà pronto entro la fine del 2018. Ed è la terza torre che nasce sulla ex Fiera. La prima è già pronta, è la più alta di tutte ed è stata disegnata dal giapponese Arata Isozaki, 202 metri : ospiterà il quartier generale di Allianz, i primi duemila dipendenti arriveranno all’inizio del prossimo anno. È arrivata già a quota 170 metri invece la torre di Zaha Hadid, prima donna premio Pritzker nel 2004, scomparsa a Miami lo scorso marzo. Hadid non potrà vedere terminata la sua opera, la fine dei lavori è attesa per fine anno e poi diventerà la casa di Generali. Nei prossimi mesi sempre Libeskind dovrà firmare altre due opere a Citylife: tre palazzine in piazzale Giulio Cesare dove oggi c’è un campo pratica di golf e la Park Tower di piazzale Arduino, un edificio residenziale sull’area dove oggi c’è Orticola. Tutto pronto, si pensa, entro il 2019.

CityLife - Milano

Rendering del progetto – City Life

 

 

 

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